Anni '50-'60

Anni ‘50 / ‘60

Gli anni del dopoguerra sono segnati prima da una lenta ripresa e poi dall’esplosione del boom economico. A Milano c’è grande fermento in campo architettonico: alle autorevoli figure dei decenni precedenti – come Muzio e Ponti – si affiancano gli architetti razionalisti – tra cui Albini, Bottoni, i BBPR, Gardella – e la nuova generazione che si è formata guardando all’architettura moderna. I grandi temi sono la ricostruzione della città ferita dalle bombe e i nuovi quartieri di edilizia popolare, ma anche i condomini borghesi e i palazzi e le torri per uffici. Il piano regolatore del 1953 ripropone gli sventramenti nel centro storico e li combina maldestramente con alcune proposte urbanistiche dei razionalisti. Il dibattito architettonico oscilla tra l’ottimistica fiducia nella modernità, di cui è interprete Ponti, e il tentativo di armonizzare il nuovo e le “preesistenze ambientali”, difeso da Rogers. Molti architetti – tra cui Magistretti, Zanuso e i fratelli Castiglioni – affiancano la progettazione di edifici e quartieri a quella di oggetti di design, dando vita alla prima gloriosa stagione del Made in Italy.